mercoledì 20 marzo 2013

Grasso è intelligente (MITO 2)



Per anni è stato demonizzato il grasso, tutto, si è diffusa la falsa idea che per essere magri e belli tutti i cibi "grassi" debbano essere banditi. (vedi i cibi dietetici con in primo piano la scritta "senza grassi" o "con x% di grasso in meno"). 

Niente di più demenziale(uso questo termine di proposito). Alcuni grassi, che guarda caso sono quelli dei nutrienti naturali (semi e frutta secca, per quanto riguarda uova e pesce c'è il problema delle proteine animali di cui parlerò prossimamente), sono fondamentali, ad esempio, per lo sviluppo neuronale e per il mantenimento della sua funzione, infatti il cervello, dopo il tessuto adiposo, è l'organo più ricco in grasso.  


E' stato dimostrato come una dieta carente di Omega-3 tipo l'acido alpha-linoleico (ALA) e l'acido decosaexenoico (DHA) sia associata ad un accelerato invecchiamento delle cellule neuronali e quindi a patologie come la demenza e la depressione (un deficit di ALA, ad esempio, riduce la percezione del piacere ed una dieta povera in grassi ha un'influenza sull'umore).  

Il grasso rallenta lo svuotamento dello stomaco e quindi l'assorbimento dei carboidrati riducendo il picco d'insulina, e il flusso di glucosio al cervello, è dimostrato che un flusso regolare di glucosio migliora la qualità e la durata della performance intellettuale (avete presente la "botta di sonno" ed il torpore tipici di un pasto troppo ricco di carboidrati ad alto indice glicemico?)
Questo è un beneficio anche per la linea, perché l’insulina trasporta il glucosio nelle cellule adipose, dunque un minor picco di insulina significa minor nutrimento per l’adipe. (le cellule adipose che costituiscono il grasso non si nutrono di grasso ma di zucchero e con lo zucchero aumentano di volume, così l’addome e i fianchi aumentano di volume).
Inoltre riducendo il picco di insulina il glucosio non cala drasticamente nel sangue e si ha un senso di sazietà più prolungato.

I grassi omega 3 contrastano il potere proinfiammatorio dei cosiddetti grassi "cattivi" (anche se questa classificazione in grassi buoni e cattivi è molto discussa e criticata); inoltre la presenza di omega 3 nella membrana cellulare favorisce l'incorporazione del colesterolo nella stessa (per questioni di bilanciamento di fluidità) e quindi riduce la colesterolemia. E' stato visto ad esempio che il consumo di carni modificate industrialmente sia associato  ad una incidenza di patologia coronarica e diabete pari al 42% e 19%, rispettivamente, ogni 50 g al giorno, e questo non è attribuibile alla presenza del grasso bensì ai conservanti ed al sale utilizzati. E' inutile togliere il grasso dal prosciutto crudo…


Non sono i cibi grassi che fanno ingrassare, ma anzi ci sono grassi che riducono il grasso! (parlo di questo proposito anche della frutta secca)



Bibliografia 

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Roles of unsaturated fatty acids (especially omega-3 fatty acids) in the brain at various ages and during ageing.
Bourre JM.



J Nutr Health Aging. 2006 Sep-Oct;10(5):386-99.
Effects of nutrients (in food) on the structure and function of the nervous system: update on dietary requirements for brain. Part 2 : macronutrients.
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Med Sci (Paris). 2005 Feb;21(2):216-21.
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Lipids, depression and suicide
Colin A et al



Cardiology Research and Practice Volume 2011
Efficacy of Dietary Behavior Modification for Preserving Cardiovascular Health and Longevity
Moira McAllister 

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