Introduzione


"hara hachi bu"


Nell'isola di Okinawa, in Giappone, esiste un detto che invita ad alimentarsi solo finchè lo stomaco non sia pieno all'80% "hara hachi bu"  (letteralmente "fino a 80 pieno"). Questo modello di moderazione ha i suoi effetti positivi, infatti la popolazione di Okinawa ha un'aspettativa di vita maggiore rispetto a chi abita in paesi come gli Stati Uniti. "Otto parti piene di stomaco, sostengono l'uomo, le altre due il dottore" diceva Hakuun Yasutani; dunque, prima di tutto mangiate lentamente, il cervello impiega minimo 20 minuti a recepire il messaggio di sazietà inviato dallo stomaco, e poi, cercate di non riempirlo fino al massimo delle sue capacità, questo lo fa letteralmente allargare e a lungo andare sarà necessaria una quantità di cibo sempre maggiore per soddisfare la sua voracità.
Questo messaggio è valido, a mio parere, anche per molte altre situazioni della vita, ma questa è un'altra storia.

La quantità è un primo passo fondamentale, ma adesso parliamo di "qualità". La mia dieta non è una semplice dieta dimagrante da seguire finchè non si sia raggiunto il peso ideale per poi ritornare alle vecchie abitudini alimentari, è un vero e proprio stile di vita da abbracciare per cambiare modo di essere. 
Se l’obbiettivo iniziale è quello di perdere peso, nessun problema, qualche piccolo accorgimento può fare la differenza, ma l’obbiettivo principale è quello di comprendere che l’essere umano è un continuum con la natura che lo circonda anche se vive in città e fa la spesa al supermercato.
Cosa intendo per continuum con la natura? L’essere umano è come tutti gli esseri viventi, parte della struttura stessa dell’universo, non è un entità isolata dal resto, infatti come un albero ha le radici e le foglie per nutrirsi, anche l’uomo ha le sue “radici” e le sue “foglie” che mettono in comunicazione il suo sistema con quello dell’universo. 
Semplificando, la natura ci ha fornito tutto, l’aria per respirare, i fiori, le piante la frutta, etc per nutrirci e per curarci. Secondo la stagione dell’anno, dell’area geografica in cui ci troviamo e secondo le nostre singole “necessità”, ci dovremmo nutrire di questo o dell’altro alimento guidati da una sorta di istinto, che ovviamente è ben lungi da quelli che crediamo essere i nostri desideri, e che in realtà sono il semplice frutto dell’influenza esterna (ad esempio la pubblicità). I pubblicitari sono specializzati nel creare in noi il desiderio di qualsiasi cosa di cui di solito non abbiamo bisogno; per questa ragione, almeno all’inizio, non sarà possibile seguire il nostro “desiderio” poiché fuorviante, fortemente influenzato dalle nostre abitudini, dal nostro stile di vita e dal mondo del marketing che ci circonda. Con il tempo, seguendo questo regime di vita, saremo in grado di capire i veri segnali che ci da il nostro corpo e di distinguere le necessità vere dal desiderio indotto. 

Leggi anche le informazioni biografiche per comprendere la natura intrinseca del mio messaggio alimentare.

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