martedì 15 ottobre 2013

Non tutto ciò che è brutto è cattivo...


Il Golfo di Mondello senza alghe
Quando da piccoli  si andava in spiaggia e si scopriva che durante la notte la mareggiata aveva portato nel piccolo golfo di Mondello una massa viscida e marrone, che ristagnava scura e immobile sulla riva inoltrandosi verso il largo, per noi era una vera delusione, le acque cristalline del giorno prima erano ormai una palude dove nessuno aveva voglia di infilare un piede. Si trattava solo di innocue alghe, ma si sa ciò che non conosciamo ci spaventa, soprattutto se ha un brutto aspetto. Il bagno non lo faccio ancora, ma le alghe le ho rivalutate, fritte, sui piatti dei ristoranti cinesi e giapponesi, la mia vendetta. 
Peccato non aver scoperto sin da allora le loro qualità come alimento funzionale, mi sono messa a studiare e ho imparato molte cose interessanti, per esempio che sarebbe stato utile averlo fatto primaquando ero vegetariana, perché?



Le alghe  sono organismi uni o pluricellulari ed in base questo si dividono rispettivamente in micro e macroalghe tra le prime troviamo la famosa spirulina, nel secondo gruppo distinguiamo 3 sottoclassi (alghe brune, rosse e verdi in base al loro pigmento).
Si tratta in generale di un alimento completo di tutto, tra le varie sostanze attive le alghe contengono aminoacidi, (tra cui tutti gli aminoacidi essenziali, cioè quelli che il corpo umano non è in grado di produrre da solo e che dunque deve assimilare dagli alimenti), proteine, lipidi (tra cui il DHA, noto per le sue proprietà protettive sul sistema cardiovascolare e non solo), vitamine e minerali
Il contenuto delle sostanze sopraddette varia a seconda della specie, della stagione e delle condizioni in cui la pianta è cresciuta. In generale le microalghe sono le più ricche di proteine arrivando a contenerne fino al 60%, mentre le macroalghe ne contengono dal 15 al 45%. Rendendole così il cibo ideale per i vegetariani.

Diversi studi hanno indagato gli effetti in vitro e su modelli animali delle proteine estratte dalle alghe (proprietà nutraceutiche) con risultati promettenti, in estrema sintesi queste mostrano effetti antipertensivi (in particolare ACE-inibitori), antinfiammatori, antitumorali, antiossidanti. Altro punto a favore delle alghe è l'alto contenuto, tra i lipidi, del DHA (Acido Docosaesanoico) tra gli acidi grassi omega-3 il più importante e la cui presenza nelle nostre cellule in particolare quelle cerebrali, è fondamentale,  tanto che secondo alcuni scienziati in assenza di DHA il cervello non si sviluppa affatto. Come ho già scritto in un precedente post, il cervello è il tessuto più ricco di grasso dopo il tessuto adiposo stesso essendo costituito per il 60% del suo peso secco da lipidi, di questi il  più rappresentativo nella  materia grigia è il DHA. La carenza di DHA nella cellule nervose è associata a depressione maggiore nell'adulto, mentre nei bambini sembra che sia associato ad un inferiore sviluppo psichico ed intellettivo. In studi in vitro e su modelli animali le alghe hanno mostrato un effetto neuroprotettivo, quindi contro le malattie degenerative come Parkinson e Alzheimer, non esistono ancora studi sugli uomini, ma il fatto che le popolazioni asiatiche registrino una significativa minore incidenza di malattie neurodegenerative  sembra associata al consumo di pesce e alghe. 
Non so se quelle che si raccolgono sulla riva del golfo di Mondello siano commestibili, nel dubbio meglio comprarle al negozio oppure ordinarle al ristorante.



Bibliografia


  • Food Research International 48 (2012) 948–960
  • Nutrients 2011, 3, 529-554; 
  • Mar. Drugs 2011, 9, 803-818; 





La ricetta

Ingredienti: 

-Gamberetti
-Pomodorini
-Alghe disidratate
-Riso basmati




Procedimento: 

Mentre il riso si cuoce nel modo che preferite (pilaf o semplicemente bollito), reidratate le alghe, scolatele bene e fatele saltare in padella (meglio se wok) con un filo di salsa di soia, se vi piace, o semplicemente con olio d'oliva, intanto sbucciate i gamberetti, quando le alghe saranno pronte, cioè dopo pochi minuti, mettetele da parte in un piatto e sulla stessa padella cucinate i gamberetti con un filo d'olio d'oliva, aglio se volete, sale, e una sfumata di vino bianco.

Tagliate i pomodorini e conditeli con olio extravergine d'oliva sale e menta.



Unite i pomodorini e i gamberetti quando questi si saranno raffreddati.

Quando tutto sarà pronto, con un copapasta  formate dei cilindri sul vostro piatto e servite, decorando a piacere.







Buon appetito!

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