Insaporite, con olio, porro, sale, cumino, curcuma e alloro, la quiona e l'amaranto ancora crudi, poi versatevi sopra l'acqua già bollente e fateli cuocere.
Non esagerate con l'acqua perché si deve assorbire tutta, quindi semmai aggiungente di tanto in tanto. Quando saranno cotti (15-20 minuti) lasciateli riposare a lungo in modo che diventi tutto compatto.
Quando saranno freddi fatene con le mani delle piccole polpette e farcitele con il formaggio vegetale affumicato.
Panate con pangrattato ottenuto da pane integrale secco condito con olio e prezzemolo.
Mettete in forno a 180 gradi per circa 10 minuti.
APPROFONDIMENTO
La quinoa è un cereale antico proveniente dalle Ande, dove veniva coltivato oltre 3000-4000 anni fa, anzi per essere precisi non è un vero e proprio cereale, ma uno pseudo-cereale. Gli Incas lo ritenevano sacro e lo chiamavano chisaya mama "madre di tutti i cereali".
I semi contengono le saponine che in natura hanno effetto tossico sui predatori, ma nell’uomo sembra abbiano un effetto ipolipemizzante (abbassano il colesterolo nel sangue), favoriscono il calo ponderale e la risposta allo stress ossidativo insieme alla presenza di proteine e di aminoacidi essenziali che ne fanno un alimento fondamentale per chi segue le diete vegetali.Inoltre la quinoa contiene calcio, fosforo e ferro.
Il suo ruolo come antiossidante è ancora da chiarire.
L’amaranto è anch’esso uno pseudo-cereale usato nell’antichità dagli Incas, Maya e Aztechi, ne esistono circa 60 specie, con caratteristiche leggermente diverse. Rappresenta una fonte proteica importante, infatti a seconda delle specie ne contiene dal 12,5-al 17,5%, e di aminoacidi essenziali in particolare di lisina, triptofano e metionina, contiene acidi grassi (1,9-9,7%) saturi e insaturi in particolare acido linoleico. Contiene inoltre minerali quali calcio e magnesio, vitamina A e C e un alto alto contenuto di fibre solubili.
Sono state estratte dall’amaranto sostanze come la lunasina, con potere anticancro, e altre con effetto ipolipemizzante, antidiabetico, antielmintico, antimicotico, antimalarico, antidiarroico. La cottura ne riduce le quantità e gli studi epidemiologici sull'uomo sono ancora pochi, ma è promettente.
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